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L´Assedio del Palazzo di Giustizia
Tra il 6 e 7 novembre 1985, a Bogotà, Colombia, ha avuto luogo la presa del Palazzo di Giustizia da un comando della guerriglia del M-19 e poi l´assedio da parte delle forze dello Stato. Giorni prima fu stato scoperto un piano dal M-19 per prendere il Palazzo ma il 6 novembre l´edificio era senza sorveglianza della polizia, e poco prima di mezzogiorno è stato aggredito dal gruppo di guerriglieri. I membri della M19 pressero in ostaggi a le persone che c´erano all'interno del palazzo ed il M-19 sollevarono numerose richieste al governo nazionale. Sebbene la presa di ostaggi, tra i quali c'erano i giudici della Corte Suprema di Giustizia e dal Consiglio di Stato, il presidente in ufficio Belisario Betancuort e il suo governo, si rifiutó di negoziare, ed è stato eseguito un intervento da parte dell'esercito e della polizia nazionale. Mentre questo avveniva, il magistrato Alfonso Reyes Echandía, presidente della Corte Suprema di Giustizia, chiese su una trasmissione radiofonica al presidente di ordinare il "cessate il fuoco" procedendo al dialogo pacifico, ma il suo appello è stato ignorato e la confrontazione continuó.
Dopo 27 ore di combattimenti in cui il governo costringe carri armati e i rocket, destinati a sparare contro l´edificio e al suo interno, si considera parte della vittoria con L´Assedio. Purché l'edificio in rovina per i combattimenti, e un fuoco che gli divorava parzialmente, questo lascia come risultati circa 100 personne morti tra ostaggi e guerriglieri, tra cui il presidente della Corte Suprema, e 12 persone scomparsi.
Ancora i parenti dei scomparsi e la società colombiana si chiedono dove si trovano, in quanto ai vari testimoni e video girati da le Agenzie di Mass Media chi coprirono l'evento hanno stabilito che alcuni di loro uscirono vivi dal Palazzo nelle mani delle forze dello Stato. Secondo alcune di queste testimonianze, tra i quali ci sono quelli di sopravvissuti che furono torturati in guarnigioni militari dopo essere stato salvati dal Palazzo e da ex soldati che parteciparono nelle operazioni, le forze governative esclusi dagli elenchi ufficiali alcuni dei sopravvissuti. Questi versioni guidano a che loro furono condotti a guarnigioni per essere interrogatori sotto tortura, e la maggiore parte di loro assasinati ed scomparsi. Le testimonianze e video, così come l'analisi forense anche hanno permesso stabilire che i sopravvissuti come i magistrati Manuel Gaona e Carlos Orazio Uran, e diversi guerriglieri che erano fuori di azione, furono giustiziati dall'esercito e poi presentati come morti in combattimento o uccisi dal comando del M-19.
Dal 2001, dopo 15 anni di lotta da parte delle famiglie degli scomparsi per conoscere ubicazione dei vittime ed´affrontare minacce ed attacchi che incluse l'assassinio di suo rappresentante l'avvocato Eduardo Umania Mendoza, si aprono indagini che conducono a giudizio agli alti comandi delle forze armate della epoca.
Il 10 dicembre 2014, giornata dei Diritti Umani, lo stato colombiano è stato condannato dalla Corte Interamericana dei Diritti Umani (CIDH) per i fatti di omissione ed azione in crimini contro il diritto alla vita, sparizione forzata, tortura ed esecuzioni extragiudiziali. Inoltre, la Corte ha definito colpevole tutte le agenzie statali coinvolte per le irregolarità nella manipolazione delle informazioni e la scena del crimine, dove la manipolazione di scenario per favorire ed nascondere questi crimini. Così ha ordinato allo Stato colombiano emprendere tutti gli sforzi e le azioni necessarie per arrivare alla verità e chiarire i fatti. Vari mesure di riparazione sono stati emessi con una durata di due anni per la conformità. Uno di questi, e stato un evento pubblico in cui il presidente ha presentato il riconoscimento internazionale della responsabilità di questi crimini, fatto nell'ultima commemorazione il 6 novembre 2015. Tuttavia una serie di misure in materia di soddisfazione, riabilitazione e compensazione dettato da tribunali internazionali e del diritto nazionale che non sono state ancora effettuate. Addheso solo tre genitori rimangono con vitta e sono 30 anni di questo caso dove ci sono diversi membri della famiglia che non sono nemmeno stati compensati dalla giustizia contenziosa amministrativa.
Nel mese di ottobre 2015, la Procura Generala riesce a trovare i corpi di tre dei dodici vittime di sparizione forzata (Cristina del Pilar Guarín Cortes, Luz Maria Porterla Leon e Lucy Amparo visitatore occasionale Oviedo). Ma molto resta ancora da chiarire perché negli ultimi video che sono stati declassificati si può vedere fuori uno di loro, Luz Maria Portela León, chi esce vivi nelle mani dell'esercito. Questi tre persone sono stati trovati in su maggioranza in un cimiterio privato e i frammenti di Oviedo rimanevano con altra persona in una fossa comune nel cimitero del sud di Bogotá. Tuttavia manca la verità di come queste vittime sono morte. Inoltre questo sucesso a pre nuove ferite, nuove sparizioni, come i corpi che corrisponde a Cristina Guarin è stato quello in cui precedentemente era identificato come Maria Isabel Ferrer e quello di Luz Maria Portela Leon corrisponde al di Libia Rincon Mora. Per Lucy Amparo Oviedo i frammenti del suo corpo è stato con i resti da un'altra persona. Tra le procedure che conducono la Procura Generale, dovrebbe resalatarsi la mancanza di umanesimo, come questa entità non ha nemmeno la briga di informare alle famiglie degli nuevi scomparsi che stavano portando nuove esumazioni con i corpi dei loro vittime e che i suoi figli conosceró la notizia attraverso i giornali on-line solamente. Mesi dopo è noto che Maria Isabel Ferrer, nuova persona sparita é trovata dentro la tomba dove si trova Cristina Guarin, ma solo frammenti delle sue gambe. Il 14 gennaio 2016, un´altra persona sparita che non era mai menzionata, Maria Lida Mondol è stata trovata e consegnata alla sua familgia.
Il 16 Dicembre 2015 il colonnello Plazas Vega è stato rilasciato perche la Corte Suprema ha deciso che non c´erano prove sufficienti per stabilire la colpevolezza dei coinvolti. Tuttavia, egli deve testimoniare al chiarimento dei fatti, perché dopo quasi 8 anni di essere tenuto in un presidio militare, ha finalmente accettato che una delle persone per la quali lui è stato condannato in prima instanza, la guerriglia Irma Franco, uscí viva ed é consegnata a intelligence militare che dovrebbe chiarire dove si trova e cosa accade con lei. Allo stesso modo il generale Armando Jesus Arias Cabrales è stato condannato per la sparizione dei lavoratori della caffetteria Carlos Augusto Rodriguez Vera, Bernardo Beltran Hernández, David Suspes Celis, Luz Maria Portela Leon e la guerriglia dal M19, Irma Franco.
Il 12 gennaio 2016, il colonnello Edilberto Sanchez Rubiano viene condannato in primo grado a 40 anni di carcere per spariziono aggravate ai lavoratori della caffetteria Bernardo Beltrán, Rodriguez e Carlos Beltran Hernandez. Questo però Sanchez Rubinao non è in carcere perche soffrono di cecità a causa della sua età avanzata. Inoltre si condanna il maggiore della polizia Oscar William Vasquez a 40 anni di carcere per sparizione forzata aggravata. Uno dei fattori decisivi per queste ultime condenatti sono le frasi registrati da una persona chi registra l´ordini militari dal evento dove si púo sentire l´ordine di finire con tutto e non salvare le munizioni, l'ordine di ritardare per la Croce Rossa e la risposta tra il colonnello Luis Carlos Sadovnik e Sanchez Rubiano dove la risposta alla domanda se lui riusce a identificare una avvocata è che "se c´e la giacca, che non si trove il manicotto".
Quattordici altri militari e membri della polizia nazionali colombiana devono pagare indagine da metà febbraio e inizio marzo 2016. Una preoccupazione generale è che questo caso sarà accolto dal quadro giuridico speciale per la pace derivato dei processi di pace de L'Avana con la gueriglia delle FARC in cui la giustizia di transizione si applicará lasciando esposto il caso all´impunità e potrebbe negoziare amnistie quando la verità in questo caso é stata assenti per più di tre decenni d´anni.
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Riferimenti
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